Corbezzoli! La marmellata dei boschi in autunno

Punta Manara
Non sono mai tornata da una passeggiata a mani vuote. Non ricordo esattamente quale dei miei parenti me lo insegnò di più da bambina, ma è probabile che fosse Remo, un vero mito per me, andavamo a trovarlo in Val d’Aosta, sul Col de Joux, dove viveva con Rina (la moglie) e le figlie, Mara e Marina. Un vero scioglilingua Remorinamaramarina, che io pronunciavo tutto attaccato, quando insistevo per raggiungerli in montagna.  Con lui si raccoglievano i mirtilli, i funghi, ma anche erbe spontanee. Ricordo perfettamente una gita nel parco del Gran Paradiso, mi fece assaggiare per la prima volta il latte appena munto: mi scoppiò nella testa un gusto meraviglioso, anche perché io era una bimba urbana, allevata a olio di semi di non so cosa e latte parzialmente scremato a lunga conservazione, di provenienza francese. Come dire, strada facilissima per appassionarmi. Come adesso ero curiosa e sfacciata, quindi lo bersagliavo con mille domande, a cui lui puntualmente rispondeva.  Mi ha regalato la passione per la montagna, per il dislivello e per la raccolta di qualsiasi cosa.
Ecco perché appena arriva l’autunno, parto per i boschi a picco sul mare per raccogliere corbezzoli, piccoli frutti rossi selvatici che hanno un sapore di pera matura al loro interno e il gusto più acidulo e selvatico sui semini esterni. Sono delicatissimi, quindi le possibilità sono due: mangiarli appena raccolti, o metterli in pentola, appena tornati a casa.
La ricetta che vi propongo fa parte di un menu a cinque mani, e tutte quelle mani sono di amiche che, come me, non scollegano mai i sapori dai luoghi, perché l’Italia “turistica” è sempre sinonimo di tradizioni di cucina e ingredienti unici: Sara Milletti – Francesca D’Agnano e Pietro Caroli – Serena Oliva – Teresa Balzano.

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Viaggiare in Italia è buono e bello

Arda_esperienze Bistrot Fiorenzuola d'Arda

Io me li ricordo i viaggi in autostrada negli anni ’70, in partenza per le vacanze di luglio. Partivamo alle tre del mattino, in cinque e in una 127 rossa con i sedili abbassati per far stare tutte le valigie di un mese di mare, sotto noi bambini. Questo significava essere ben posizionati per guardare fuori e fare ciao ciao agli camionisti instancabili che rispondevano puntualmente al nostro saluto e agli ennemila bambini italiani e tedeschi, anch’essi provati dalla calura e annoiati dall’interminabile viaggio. Che poi, a ripensarci oggi, le destinazioni erano le vicinissime Toscana e riviera romagnola.
Ci si fermava poco e io guardavo con desiderio gli autogrill affollati, che mi apparivano come oasi fantastiche.

È passato tanto tempo, i viaggi sono cambiati, ma l’Italia resta il paese più bello del mondo, e non mi stancherò mai di dire che ci sono ancora luoghi bellissimi da scoprire e da valorizzare turisticamente parlando. Migliaia di prodotti che si portano dietro storie meravigliose e spesso secolari. Continua a leggere

Il privilegio di vivere in Italia

umbria

Stazione di Bologna. L’aria è ancora fredda come la panchina del binario su cui siedo.
“Siete di qui?” mi dice una signora dall’accento strano che non riesco ad identificare. “No sono di Milano” “Ah che bella Milano!” Lo penso anch’io che in bicicletta la scopro ogni giorno di più, ma m’incuriosisco: è raro sentirlo dire.
“Noi siamo di New York, ma stiamo andando a Urbino e qualche giorno fa abbiamo visitato Milano. Siamo stati così fortunati sa? Siamo addirittura riusciti a vedere il Cenacolo, aspettando solo un’ora. Su Internet no, non sono riuscita a prenotare, non funzionava, oppure diceva che era impossibile fino ad agosto!”

“Se riuscite, passate anche da Orvieto, è bellissima. Tutta l’Umbria è da vedere, e in questo periodo la vedrete verdissima, grazie alle pioggie che ci sono state” le dico…

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AlbaCamp in Langhe e Roero

Da quando ho 17 anni sono sempre andata in giro. Sono nata a Torino per sbaglio, da mamma siciliana e da papà nato per sbaglio a Milano. Poi mia mamma si è risposata ed è andata a vivere nelle Langhe, dove nella mia rocambolesca adolescenza ho anche vissuto per qualche mese. Mi stava stretta la mentalità, ma le vigne e la terra mi stavano giuste. Nonna Maria, acquisita dal patrigno, è stata una dolcissima narratrice dei luoghi e delle tradizioni. Fumava la pipa nella vigna, aveva il regolamentare fazzoletto in testa da nonna di paese, ma il suo cuore era rivoluzionario. In un momento della mia vita in cui tutti mi davano addosso, sapere che a lei andassi a genio mi faceva stare bene.
Mi preparava la maionese nella stessa tazza di sempre e con il cucchiaio di sempre, perché sosteneva che altrimenti le impazziva. Si faceva aiutare per i bagnèt verd e rosso (non so come si dice rosso in piemontese, ma sospetto che sia come per broccoli in inglese).
Certo che lo amo questo territorio, ma amo anche il trentino, la Puglia e la Sicilia. Amo l’Italia e amo viaggiare. Non importa quanti chilometri percorro, ma quanto posso legarmi al luogo in questione e conoscere le persone. Praticamente ero una blogger prima di essere una blogger, perché poi tornavo a casa e raccontavo a tutti. No, non facevo vedere sempre le diapositive, solo qualche volta, come ho ammesso con la mia amica Mafe De Baggis che non ci crede.
E comunque sono sempre più legata alle colline: amici, parenti, clienti, chef, mugnai, produttori di vino piccoli e grandi…
E domani sarà un gran bel giorno. Alba sarà invasa dai blogger in arrivo da tutta Italia e io mi occuperò di moderare #AlbaCamp. Ognuno dirà la sua sul territorio e sul legame con il web. Il programma è intenso e i partecipanti tantissimi. Sarà una festa, e un’occasione per conoscere e per conoscerci. Io non vedo l’ora che sia domani, (magari prima di dormire pregherò un pochino per un tempo clemente). Tutto ciò non sarebbe stato possibile, senza il sostegno incredibile del territorio. Un grazie grande quanto una collina va a tutti i ragazzi dell’Ente del Turismo Langhe e Roero Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile…

Se volete più informazioni collegatevi alla pagina wiki dell’AlbaCamp

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p.s.
Portatevi le scarpette per la #Stilettinpiazza (nonsaicos’èla stilettoacademy ??)