Fermiamoci per un panino

In questo paese sempre più bipolare, dove tutti (compresa me, ovvio) hanno la verità in tasca e sono pronti a giudicare senza mezzi termini, cerco di ricordarmi che la differenza vera la fa l’empatia, sempre e comunque.
E l’empatia non può passare che dall’ascolto, dall’incontro, dalla vicinanza e dall’esperienza.
Sia chiaro che non mi sento certo esonerata, visto che ho i miei bei problemi con una figlia adolescente con la quale ci si accusa a vicenda esattamente dell’assenza delle belle parole scritte appena sopra.

Ho letto cose brutte, ma anche tante belle in questi giorni in cui ci si sente in dovere di prendere una posizione (qualsiasi essa sia, in un paese democratico) e alcune di queste sono le più semplici, quelle che abbiamo davanti agli occhi, ma che non consideriamo mai abbastanza.
La musica può farti riflettere e aprire nuovi scenari al tuo punto di vista. Lo abbiamo visto succedere, non dimentichiamolo. Eh sì, i centomila milanesi che cantavano a memoria i testi al concerto dei Pearl Jeam, qualche giorno fa, me lo hanno dimostrato.

Il cibo unisce, anche se sei seduto accanto ad uno sconosciuto, ma devi avere il coraggio di guardarlo negli occhi. Non ci sono stata, me ne rammarico, ma il pranzo al parco Sempione di “Insieme senza muri” è stato un successo di sorrisi e di scambi culturali, attraverso il cibo.
Quindi può succedere, questo è il punto, e creare occasioni personali e di gruppo è un dovere, che dobbiamo sentire di più.

Quante volte avrò detto che per me fare il pane non è “solo” fare il pane?
L’ultimo pane che ho infornato era una Challah, per ringraziare un uomo saggio che è riuscito a farmi piangere guardandomi negli occhi in silenzio, per soli tre minuti. Obbligando me stessa a dire quello che non riuscivo a dirmi. Tutta roba buona e necessaria, esattamente come il pane.

Perché ascoltare davvero a volte fa soffrire e lo rifuggiamo, ma è sempre una strategia a breve termine, e neanche di gran successo, come ci dimostra il passato.

A proposito di pane, ci sono novità: sto partecipando all’organizzazione del Mediterranean Food&Art Festival a Stefanaconi, in Calabria dal 21 al 25 agosto. Ci sono tutti gli ingredienti necessari per un bell’evento: musica, arte, cibo (mangiato e discusso nelle tavole rotonde), un intero paese di volontari, e molti personaggi che hanno risposto alla chiamata.  Felice soprattutto della partecipazione di Nick Difino, che racconterà di felicità, cibo, sud e salute, passando anche dalla proiezione del film che uscirà presto.

Il 21 parleremo appunto di pane, di agricoltura e di come innovazione e tradizione possano funzionare in tutto il suo percorso produttivo, dal campo al consumo. Il programma non è ancora pronto, ma sulla pagina FB del Mediterranean Food&Art Festival, potrete trovare dettagli e continui aggiornamenti.

Ho fatto cinquantamila chilometri in 20 mesi, ne farò duemila andata e ritorno dalla Puglia a luglio, altri quattromila e più con Blanca (sempre la solita 17enne di cui sopra), fino a Lisbona a tappe, poi Siviglia, Murcia dal parentado, Valencia e ritorno a Milano. Ah già, poi altri duemila circa fino a Stefanaconi e ritorno.
Ho pensato che con Blanca, tanti chilometri, tanta vicinanza, tante esperienze insieme e tanti panini all’Autogrill, potranno tirare fuori tutto quello che c’è da tirare fuori.
Questa volta non accennerò al “Genitoriale tempo di qualità”, voglio che sia quantità vera. Qualcosa succederà, non so ancora cosa, ma parto ottimista.

I nuovi panini di Autogrill, li ho gustati in anteprima allo Spazio Fucina e il lavoro d’ascolto sui nuovi gusti e stili alimentari è stato fatto. In quell’occasione mi sono portata via un po’ delle due paste madri di Bistrot, che continuano a fermentare a casa mia (la challah l’ho fatta con loro)
Anche sul tipo di pane si è lavorato un gran bene, ma tanto so, che Blanca prenderà il panino con la cotoletta di pollo, mentre io ne proverò uno nuovo ad ogni tappa 🙂

Se cliccate sulle foto, potrete leggere anche la descrizione di ricette e pani.

 

 

Poi ci sono le clienti come la mia amica Eleonora, inossidabili sul menu classico, di cui vi posto un simpatico video 🙂

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