Pagnotta lievitata naturalmente e cotta con un forno intelligente

Chi mi conosce sa che sono una testa dura, che sono curiosa e pronta all’azione. Quello che forse non sa, notizia trascurabile dal canto mio, è che non leggo MAI i manuali, mi fanno lo stesso effetto dei tomi della scuola, e m’irrigidisco sola a guardarli. Da pessima studente e ottima autodidatta, ogni volta sperimento direttamente sul campo (rischiando, lo so).
Nella mia cucina da qualche tempo sfoggio un bel forno Miele con introduzione di vapore, il massimo che c’è sul mercato per una panificatrice impazzita come la sottoscritta. Sia chiaro che mi sono messa in gioco con qualsiasi tipo di forno, compreso quello a legna, con il quale mi sono molto divertita (e bruciata i capelli, per quella pessima abitudine di voler guardare dentro), ma questa volta mi sento veramente come una che ha guidato la bicicletta, che è andata a cavallo, ha preso anche la patente per la macchina, con di fronte una Ferrari Testarossa pronta da usare. Ovviamente per superare l’imbarazzo ci ho messo un po’… Certo, avessi letto il manuale, sicuramente meno! (ma prima o poi potrei farlo eh, lo dico per quel sant’uomo del formatore Miele che risponde pazientemente a tutte le mie domande).

pagnotta cotta nel forno Miele

Questa premessa per raccontarvi di uno dei miei ultimi pani


Mentre lavoro da casa, impasto un mezzo chilo di farina 0 arricchita di pasta madre, del Molino di Pordenone che mi avevano regalato a Taste con 330 gr di acqua, 120 gr di pasta madre rinfrescata qualche ora prima, un cucchiaino di miele e un cucchiaino di sale, avendo l’accortezza di aggiungerlo per ultimo.

pagnotta da lievitare

Poi mi rendo conto che è tardi e devo uscire per lavoro, quindi metto la mia bella palla liscia in una ciotola di ceramica grande foderata da un tovagliolo di cotone e su cui distribuisco generosamente un pugno di farina per non fare attaccare l’impasto alla stoffa. Poi la copro con la pellicola.
A quel punto istruisco la 17enne di casa, ribaltare delicatamente su una teglia foderata da carta da forno l’impasto e per la cottura: imposto il programma “cuocere pagnotte” e le dico di farlo partire dopo 6 ore (lievitazione unica).
Torno a casa curiosa di vedere la mia bella pagnotta e invece (orrore!) scopro che non è ancora andata in forno perché la 17enne non ha capito cosa volesse dirle il forno…

Arg!, faccio partire il programma per capire e scopro che ha ragione: il forno segnala richiesta dell’introduzione di 100 cl di acqua! Obbedisco dando da bere alla cannuccia apposita e seguo le istruzioni del programma, che mi dice di inserire il pane e che partirà la lievitazione, con durata di un’ora.
A quel punto mi allarmo ancor di più: la mia pagnotta sembrava ormai “smontata” ce l’avrebbe fatta a sostenere un’altra ora di lievitazione?

Decido di fidarmi, d’altronde il forno intelligente è lui 🙂
Mi rimetto a lavorare e mi dimentico del pane in forno.

Vado a vedere e scopro che da solo ha già fatto partire la cottura e che la pagnotta si è magicamente gonfiata. Io rimango decisamente impressionata.

Aspetto la fine della cottura e tiro fuori la mia pagnotta, che si rivela perfetta e profumata, con un alveolatura non omogenea, ma proprio bella.

 

 

Ricevo i complimenti dalla famiglia, il mio pane a quanto pare è soffice come pochi nel mio passato di panificatrice.
Ormai parlo con il forno: “Avevi ragione tu eh. Domani facciamo i panini, ok?”

7 pensieri su “Pagnotta lievitata naturalmente e cotta con un forno intelligente

      • Nel mio piccolo confermo: più idrato (arrivo al 65-70%) e più vapore metto (nel mio caso con mezzi decisamente artigianali) e più buchi vengon fuori. Poi anche il lievito madre aiuta, e la farina e tutto resto.
        Sandrina, ti batto 🙂
        Sani.davide

  1. Nicoletta Contardi il scrive:

    Che forte. Voglio anch’io il forno intelligente.

    • non conosco il combinato a vapore e credo che sia diverso dal sistema che uso “introduzione di vapore” di Miele. Mi saprai dire 🙂

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