Open BioMedical Initiative vince il FunkyPrize

La Giuria del FunkyPrize si è espressa: Bruno Lenzi e Open Biomedical Initiative ha emozionato e convinto tutti.

guardate qui e capirete.

funkyprize premio open biomedical initiative

Ho voluto aspettare oggi per comunicarvelo, scusate il ritardo, ma domani sarà una data speciale. Marco ci manca e ci accompagna da altri luoghi da esattamente due anni.

È stato bellissimo ricevere così tante candidature, potervele raccontare in un momento in cui c’è bisogno di idee, azioni e di ottimismo. Era quello che cercavamo, e in fondo questo premio serve a questo, a continuare la ricerca che Marco ci ha insegnato e che c’impone di non dimenticare.

Ho la presunzione di dire che anche al secondo anno, Marco ha ispirato e guidato la selezione e la scelta. Nulla capita mai per caso, e le coincidenze sono sacre, anche se non se ne distinguono spesso le motivazioni e i confini.

C’è tutto il pensiero FunkyPrize 2015 su questo progetto:

  1. Il digitale deve migliorare la vita delle persone
  2. Il digitale è connessione, scambio e cooperazione
  3. Scambio e cooperazione generano innovazione
  4. Innovazione è uso creativo di ciò che esiste già
  5. Il digitale è qui e ora.

La prima frase della candidatura cominciava così:

“We Help”. Questo è il motto scelto dall’Open BioMedical Initiative per rappresentare la sua missione e l’approccio al percorso intrapreso.
L’Open BioMedical Initiative (OBM Initiative) è un’iniziativa nonprofit globale di supporto alla Biomedica tradizionale, impegnata nello sviluppo collaborativo e nella distribuzione di tecnologie e dispositivi biomedicali in chiave low-cost, open source e stampabili in 3D. L’iniziativa è costituita da una community operativa, sostenuta e affiancata da un’associazione ONLUS Continua a leggere

Connessioni e coincidenze sono opportunità

lago paola Sucato

Ci sono giorni in cui non si trovano le risposte. Si fa fatica anche a capire quali siano le domande. Colpa della malinconia che a volte assale e non si deve scacciare, perché ho imparato che la si deve vivere, come tutte le altre emozioni.

Oggi è il secondo compleanno dell’uomo che ho amato nella mia vita e che mi ha insegnato a non smettere mai di amarla, anche quando la sua è finita. Guardo fuori e cerco di non smettere mai di vedere il bello e il buono che ho davanti.

Stamattina pensavo a come, da quando non c’è più, osservo di più i dettagli, le coincidenze e gli eventi. ma anche il cielo o semplicemente l’orizzonte mentre corro in bici e quando finalmente mi siedo. Quasi come se sapessi di poter trovare delle parole di Marco, delle sue indicazioni, ché tanto mi sono servite, anche quando mi arrabbiavo o le rifiutavo.

Poi le cose succedono, e spesso mi stupiscono, mi fanno sentire fortunata, ma intimamente non riesco a non pensare che di mezzo ci sia anche lui e la sua energia che continua a vivere intorno a tante persone.

È incredibile come questo venga dimostrato anche dalla rete e dai social network, Marco continua a essere ricordato, menzionato, citato e interrogato. Quante volte ho sentito dai suoi amici “Chissà cosa avrebbe detto Marco se… ” e poi comunque le risposte arrivano. La rete continua sempre a offrirle e le coincidenze capitano anche su internet.

E stamattina, mentre navigavo in rete e nella mia nostalgia, mi sono imbattuta nel video condiviso su FB di un’intervista a uno scrittore e ricercatore, che studia e racconta di coincidenze e connessioni (e io dico: umane e digitali, non esiste confine) tutto quello che a volte non ci soffermiamo ad osservare e cogliere, è sempre e comunque un’opportunità. Non fermarti, non avere paura.
Ho conosciuto Marco Cesati Cassin trent’anni fa quando lavoravamo nei villaggi turistici, e coincidenza vuole, oggi mi ha aiutato a capire.

Oggi il comitato del FunkyPrize ha presentato la giuria della seconda edizione del concorso: sono amici cari di Marco, che sapranno scegliere la migliore candidatura per poter regalare un’opportunità e far crescere i valori positivi della rete e del digitale, grazie alle aziende che stanno sostenendo il FunkyPrize.

Se stai leggendo e pensi che sia una coincidenza, cogli l’opportunità anche tu: candidati o segnalalo a chi credi abbia usato e osato il digitale.

Anna Matteo, il presidente di giuria, Paola Bonomo, Stefano Quintarelli, Marco De Rossi e Andrea Latino che hanno raccontato sul post linkato sopra del Funkyprize i loro aneddoti e i loro pensieri su Marco Zamperini

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Giovane è, chi il giovane fa!

Foto Stefano Leotta

Avevi ragione tu Marco,
i giovani ci sono, sono belli e allegri. Sono buoni, divertenti e sanno fare.
Sono fortunata,
anche grazie a te, sono circondata da giovani che sanno vedere il futuro.
Amano, si arrabbiano, prendono le pale per spalare o creano cuori con le stampanti 3D.
Tu eri giovane, anche quando facevi il professore saggio e sapevi riconoscere i bambini anche nei settantenni all’anagrafe.
Io li ho visti a Treviso due giorni fa, e li vedrò a Lecce il 25 e il 26 ottobre.
Già, i tuoi amici ti hanno fatto una sorpresa: hanno trovato un giovane Funky che premieremo a Lecce. Sì, al TedXLecce come due anni fa, quando ci hai fatto ridere e ti sei mangiato il bocconotto a spasso con Gabriella.

Giovane è chi il giovane fa. Voglio morire giovane, Marco.

Lo conoscevo sai?

Le giornate corrono, ma basta poco per precipitare nelle emozioni.
Un dominio scaduto. Il MIO dominio scaduto, quello che puntualmente rinnovavi tu, Marco.
Ma non leggevo la tua posta da un po’, e non mi sono accorta delle mail d’avviso.
Recupero tutto quello di cui non mi volevo occupare e poi chiamo gli amici e il numero di supporto, per i cambiamenti necessari. Ci sono frasi che ho imparato a dire in fretta, ma per chi è dall’altra parte della mia voce, è sempre uno schiaffo. E quel “Mi dispiace” sembra detto da una persona seduta ad un tavolino con me. Ok, andiamo avanti dai, ti do tutte le password che vuoi, Davide.
Ma signora io lo conoscevo sa? Allora cado, ruzzolo indietro, e cerco di non farmi troppo male, per non far star male anche Davide. Perché ho deciso, che a ogni lacrima devo restituire un sorriso.
Io lo so che ancora non le conosco tutte le persone che diranno a me e le mie figlie: “Sai, io lo conoscevo Marco”, e con il cuore ci racconteranno storie che forse non immaginavi neanche tu Marco. Storie divertenti e positive, che scatenavano solo progetti positivi.
Grazie Davide, grazie Mirko, grazie Gabriella e a tutti gli altri che verranno e che racconteranno. Sono persone che sanno creare relazioni e valore.

Oggi la giuria del FunkyPrize mi ha reso felice assegnando a MarioWay il FunkyGrant di Working Capitalche continua a far vivere il tuo grande desiderio d’innovazione. Tu me ne avevi parlato di MarioWay, e io poi avevo pianto guardando un tango speciale, quando tu non c’eri più.

Grazie a tutti gli amici che lo hanno reso possibile.

Ciao Eugenio


Me lo ricordo ancora il sorriso di Marco alla vista della colazione che gli avevi offerto in quella domenica che abbiamo deciso di non dormire sul divano scomodo di mia madre e di fermarci in un B&B, la Cascina Matiot,  per andare a trovare le bimbe in campagna.

Toma stagionata, robiola fresca, il tartufo nero che avevi trovato tu nel bosco di noccioli, il pane appena comprato al Boglietto. E la pancetta. E il lardo.
Ti ha amato da subito e la volta dopo ti sei seduto con noi a chiacchierare, perché stare in piedi pareva brutto.

È bastato pochissimo per diventare amici con te, Daniela e Indira. E Alice ogni tanto.
Poi vi abbiamo lasciato le nostre figlie d’estate e siete diventati la “mamma buona” e Eugenio grande, ché era arrivato anche quello piccolo, detto però Pinolo, per un disegno di Blanca… Continua a leggere