Quando noi italiani beviamo un caffè, pensiamo a quanta italianità c’è in quella tazzina. Non è che lo dimentichiamo, ma semplicemente soppesiamo pochissimo la provenienza di quel caffè. Vero è che, così come le caramelle alla liquirizia più buone mi dicono essere quelle danesi, la liquirizia migliore viene se non erro, coltivata in Italia.
E come per la liquirizia potremmo parlare di ennemila altri prodotti che vengono coltivati in un posto e resi meravigliosi in altri luoghi. La storia la fa la terra e il contadino e questo dovremmo scrivercelo sopra il frigorifero per leggerlo tutte le volte che lo apriamo, ma è anche vero che la grande storia di selezione e lavorazione ha preso, direi da più di un secolo, altre meravigliose (certamente e purtroppo non tutte, ma la debolezza umana è nota a tutti) strade che penso si debbano conoscere e apprezzare.
All’edizione 2016 di Terra Madre – Salone del Gusto ho partecipato ad un appuntamento speciale che festeggiava i vent’anni di partnership tra Lavazza e Slow Food e celebrare il nuovo Calendario 2017 e le altre edizioni con una gran bella mostra. (2015 – 2016)
Due realtà diverse con tanti obiettivi in comune, stringere un patto con gli agricoltori e migliorare i percorsi produttivi in nome di sostenibilità, qualità e impegno sociale, che hanno dimostrato che le cose possono cambiare, senza dover pensare con falsi rimpianti al passato più difficile.
“Perché pensare al futuro del cibo in modo consapevole significa scegliere consapevolmente il nostro futuro.”
Poi però sappiamo che il lavoro che spesso non si vede debba essere comunicato, e credo che il progetto The Earth Defenders per Lavazza sia stato un meraviglioso racconto attraverso le immagini dei calendari di tre fotografi che hanno saputo emozionare, per portarci a guardare a quella tazzina con un occhio diverso, italiano e internazionale, perché: “We Are What We Live”.
p.s. sono di nascita torinese, per chi non lo sapesse… e a proposito di citazioni
“Si cambia più facilmente religione che caffè”
(Georges Courteline)
Bell’articolo!