Expo worldrecipes

 

Sono diventata contributor di Expo worldrecipes. Cosa vuol dire? Vuol dire che mi sono registrata al ricettario dedicato a Expo 2015 e che ho caricato le mie ricette. le stesse ricette che lungo gli anni vi ho raccontato su questo e su altri blog. In alcuni casi ho aggiunto pezzetti della mia vita, altre volte ho voluto semplicemente condividere, con chi mi leggeva, le ricette e i prodotti che sperimentavo, in altri ancora i piatti che assaggiavo in giro per il mondo.

Sì appunto, il mondo. Quello che probabilmente arriverà a Milano e di cui parlo anche a mia figlia, come ho già scritto qui. Ho viaggiato e viaggio: parto tutte le volte che posso e  se non posso cerco di farlo attraverso le letture, le fiere, o attraverso la conoscenza di persone nuove. Perché sono nata curiosa, o forse semplicemente molto ottimista. Una parte di me è sempre convinta che ci sia del buono dovunque e che se non è immediatamente visibile, basterà cercare un po’ di più. È vero, a volte rasento un buonismo fastidioso, ma per compensare, so aggiungere un sano cinismo, come sanno bene le persone che mi circondano e che ciò nonostante mi vogliono bene.

Un enorme ricettario, su cui tante persone hanno lavorato e stanno lavorando, (sì, ci sono anch’io con un modesto contributo) per realizzare una piattaforma totalmente open e partecipativa che raccolga le ricette di tutti i paesi del mondo. Questi contenuti sono solo ricette, ma dietro ogni ricetta c’è una storia: la storia degli ingredienti, la storia di una terra che quegli ingredienti li ha prodotti, la storia delle persone che l’anno creata e che magari hanno costruito gli strumenti per realizzarla. Non è poco.

E soprattutto, sono anche queste le storie che creano un confronto nella grande conversazione universale sull’alimentazione di cui si parla su ExpoNet, il magazine di approfondimento di Expo 2015

Inoltre nella piattaforma, ci sarà una grafica che descriverà l’impatto nutrizionale e ambientale degli ingredienti usati per la ricetta. Non sarà uno strumento perfetto, ma sarà un buon modo per cominciare ad abituarci a fare le dovute considerazioni. Una ricetta è un   buon modo per rappresentare lo scambio di energia tra l’uomo e il pianeta: Quanta energia ho usato? Quanta ne ho recuperata per me? Sono i quesiti che dobbiamo imparare a farci e che dobbiamo insegnare ai nostri figli.
Tutti possono contribuire: Blogger, foodblogger, editori, consorzi di prodotto, enti del turismo, associazioni e chef. Basta un link e una ricetta. Insomma, tutte le realtà editoriali e non commerciali internazionali.

Perché ricordiamoci, che in alcuni paesi non ci sono i foodblogger, ma ci sono la fame e la guerra. E allora chi meglio delle associazioni lì presenti potrà raccontare quali erano le tradizioni di quel paese in tempi di pace e di abbondanza, ricordandoci che ci sono enormi problemi da risolvere e di cui si parlerà a Milano per sei mesi? E chissà, magari si troveranno delle nuove prospettive grazie a tutti i paesi partecipanti

Fate girare la voce, vi raccomando. Partecipare vuol dire anche attivare una conversazione. Io continuerò ad emozionarmi, ogni volta che in redazione arriverà una ricetta dalla Nigeria o dall’Argentina 🙂

 

 

3 pensieri su “Expo worldrecipes

  1. Ciao Paola, mi permetto di essere d’accordo solo a metà :)) se vogliamo iniziare a fare educazione alimentare e vogliamo iniziare da capo a capire come rispettare l’ambiente che non solo ci circonda, ma che ci permette di vivere, dovremmo avere la possibilità di far conoscere, attraverso i prodotti del territorio (non solo generici) il discorso legato al consumo che in questo post fai. Mi spiego meglio. Io grazie al mio blog, cerco di raccontare non solo la mia regione (l’Abruzzo) attraverso i suoi sapori, ma cerco di far parlare i produttori, quelli piccoli, a cui dobbiamo dire immensamente grazie per il lavoro (duro e incerto) che svolgono ogni giorno perché ci restituiscono la storia, ma cosa più importante ci restituiscono cibo sano e genuino. Ecco, questa piattaforma, settata per gli alimenti più comuni, ha dimenticato questa parte che, a mio avviso, è la linfa vitale del nostro paese. Non basta mettere “200 gr di farina 00” se non puoi mettere da che tipo di grano deriva e se quest’ultimo è italiano oppure no. Numeri e dati importanti se si volesse davvero iniziare a “responsabilizzare” con dati oggettivi. Ma qui no, si parte da un meccanismo molto limitante e limitativo anche nella parte di testo.
    E se in altri paesi non ci sono i foodblogger, ahimé non c’è nemmeno una cultura di internet facili da intuire, perciò, a mio modestissimo avviso, è una piattaforma pressoché inutile e fine a sé stessa che funzionerà solo fino a ottobre 2015, ovvero fino a fine lavori. I nostri blog, invece, quelli che parlano con il cuore e che davvero credono in un cambiamento nella consapevolezza del consumo al cibo, ci sono oggi e continueranno a esserci.
    Grazie e scusa se mi sono dilungata troppo, ma questo è un argomento che sento fortemente.

    • Ciao Marianna e grazie del tuo commento, che mi offre la possibilità di espandere il racconto di questo progetto, e che per motivi di lunghezza del post, avevo deciso di accorciare. Probabilmente sbagliando, visto che certi pensieri a proposito si stanno giustamente sviluppando. Cercherò di andare in ordine: #Expoworldrecipes non è un progetto di educazione alimentare, ma un progetto editoriale pensato per innescare una conversazione intorno al suo tema, l’alimentazione. – Dietro ogni ricetta italiana, spesso c’è il racconto di un grande o particolarissimo prodotto italiano, e la redazione chiede espressamente di parlarne sulla presentazione della ricetta, una vera e propria presentazione in inglese e in italiano di ricetta e prodotto. – Certo non parliamo di produttori in modo specifico, perché altrimenti questo progetto diventerebbe un grande supermercato (seppur con meravigliosi prodotti) Per gli approfondimenti ci sarà #Exponet il magazine online da una settimana o poco che più avrà invece la possibilità di raccontare prodotti e produttori in modo più specifico, magari anche attraverso interviste etc. _ Quando parli di farina 00, (sai bene quanto io sia legata a questo tipo di prodotto vero?) pensi anche al fatto che il mondo delle farine è ben più ampio di quello che viviamo in Italia? Non soltanto per il livello di macinazione (00-0-1-2 buratto etc) ma anche come giustamente fai notare tu per la questione della selezione dei grani italiani e non solo, Marianna. Vogliamo parlare della selezione dei semi di quei cereali? Vogliamo parlare dei metodi di coltivazione? O di ciò che è permesso o non permesso dalla legge? oppure, è meglio un grano coltivato in Italia e massacrato dai fitofarmaci, oppure uno canadese e biologico? Cosa daresti a tuo figlio? In un evento universale come Expo, dobbiamo davvero provare a guardare oltre e considerare il bene di tutti, considerando quei tutti parte del medesimo pianeta. Su tutti questi temi si dovranno aprire tanti tavoli e probabilmente molti di questi, nasceranno anche fuori dalle sedi di Expo 2015 Milano, non credi? Ed è bello così. Quello che ti posso invece raccontare, e che probabilmente immagini, è il lavoro che c’è e che continuerà dietro al database degli ingredienti (traducibili direttamente peraltro) Gli ingredienti del database cresceranno anche attraverso le segnalazioni di chi inserirà la ricetta, e la decisione presa è che si aggiungeranno o si diversificheranno, quando ci saranno delle informazioni nutrizionali molto differenti. Devi pensare che lo stesso database lo useranno i giapponesi, e i sudamericani e dobbiamo semplificare se vogliamo che partecipino attivamente. Per farti un esempio: in Italia usiamo il cavolo nero, che fa parte della famiglia dei “Kale” in inglese. Solo che nel mondo di Kale ce ne sono una valanga e per noi invece è solo quello… Come lo traduci in italiano, se in Italia non c’è? Oppure dobbiamo inserire una verdura che in Cina è praticamente usata come gli Spinaci in Europa e invece qui è una pianta selvatica considerata non edibile…E non parliamo dei diversi tagli di carne… Quello che voglio dire, è che dietro la semplicità, c’è stata una precisa decisione che tenesse conto di tantissimi e diversi aspetti. — Se in altri paesi (partecipanti ad Expo) non ci sono i foodblogger (considera che per esempio in Africa, ci sono pochi foodblogger, ma ci sono molti canali youtube, con ricette e racconti di prodotti o tradizioni) o come dici tu, se manca una cultura di Internet (se così si può dire e non mi piace, perché c’è dello snobismo in questo, ricordiamoci che non siamo proprio uno dei primi paesi sul fronte della digitalizzazione eh) non sarà un’occasione persa, anzi al contrario, sarà un buon modo per veicolare la conversazione. Non so cosa succederà a Expoworldrecipes, dopo ottobre 2015, ovviamente mi auguro che possa rimanere attivo, ma come per tutto il resto che si è costruito, dai padiglioni in poi, ci si augurerà la migliore delle ipotesi. – Quando dici “I nostri blog, invece, quelli che parlano con il cuore e che davvero credono in un cambiamento nella consapevolezza del consumo al cibo, ci sono oggi e continueranno a esserci” ti appoggio totalmente, molto mi stanno appunto dimostrando tutti i foodblogger (lunga vita a tutti loro!) contributor che stanno caricando le loro ricette, adattando foto e presentazione. Lo penso tutti i sacrosanti giorni. Se tu sapessi la difficoltà invece di far capire questo progetto per esempio ai consorzi… Che tra l’altro dovrebbero essere i primi a partecipare, e invece hanno siti spesso vecchi, pagine fb abbandonate etc etc. Per un attimo ho anche pensato di chiedere ai foodblogger un aiuto contattandoli loro direttamente, per far loro capire che potevano parlare del loro prodotto gratuitamente e a livello internazionale. Poi mi sono detta che non era giusto, e che certe iniziative, dovrebbero capirle da soli. O quanto meno i produttori consorziati dovrebbero chiudere di più ai loro consorzi… Perdonami la lunghezza del commento Marianna, ma come puoi immaginare, l’argomento mi entusiasma. Alla prossima occasione, possiamo già dire, che la nostra “conversazione sul tema” è già partita Un abbraccio

  2. E’ un’iniziativa bellissima! Sono felice di esser diventata official contributor! Ed ho invitato tutte le persone che conosco a postare le loro ricette del cuore, perché come dicevi tu, dietro ogni ricetta c’è una storia, una tradizione oppure attraverso la creatività di chi cucina si crea una nuova storia ed una nuova tradizione. E’ bello ritrovare in questo ricettario globale culture alimentari diverse che si fondono insieme. Io prendo ispirazione dalle ricette che cucino per scrivere le mie favole ed i miei racconti, perché, come ripeto sempre, “una vita senza buon cibo, è come una pagina vuota!”
    Complimenti per il blog! Prenderò sicuramente spunto per imparare a preparare il pane come si deve! 🙂

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