Storie d’acqua e di ragazzi

Mi occupo di social network da qualche anno e sono convinta che possano rendere più
facile la vita senza nulla togliere alle esperienze reali. Quando riguardo la mia bacheca
instagram degli ultimi dodici mesi ritrovo velocemente i momenti che ho condiviso con
gli amici di sempre, con la famiglia e con i miei follower dall’altro capo del mondo. Non vi
voglio convincere, si può sopravvivere anche senza, come dico agli amici più diffidenti, ma
quando trovo persone che invece s’incuriosiscono e mi chiedono aiuto per muovere i primi
passi, non mi tiro mai indietro…
Durante la Social Media Week di Milano di qualche settimana fa, mia suocera social addicted, spiegava a un pubblico della sua età i vantaggi della rete; contemporaneamente i genitori di Marcella, amica di famiglia da lunga data, nonché testimone di nozze, ascoltavano attenti. Maria Antonietta e Mario, entusiasti dell’evento invitano a pranzo mio marito, anch’esso promotore della rete e dei social network, la domenica successiva per capire come usare meglio la rete, ed io con lui non mi tiro certo indietro alla combinazione social più lasagna al forno ed agnello…
Mario è un grande pittore e Maria Antonietta è stata professoressa di lettere a Milano fin
dal suo arrivo dalle Marche, la loro regione d’origine; ci ascoltano attenti e immagazzinano
tutte le informazioni che possono. Ci raccontano della loro nipotina e del loro orgoglio per
lei, poi sono io che chiedo un consiglio relativo a Rebecca, mia figlia adolescente, che
come la maggior parte dei ragazzi vive momenti di scarsa motivazione, alternati a quelli
di sana leggerezza. Conservo il loro consiglio con molta cura: “Bisogna indicare la strada
autorevolmente, ma esserci affettuosamente quando la perderanno”.
Cominciamo a parlare della difficoltà di quel momento di crescita, ed io per prima ricordo
le mie tappe bruciate velocemente. Antonietta inizia a ricordare i suoi primi momenti
a Milano, poco più che ventenne e professoressa in un istituto superiore negli anni
difficili di Milano. Racconta della nostalgia che provava e dello stupore verso un mondo
che conosceva poco e che faceva fatica a capire. “Sai Paola, in classe avevo diversi
extraparlamentari”, mi dice maria Antonietta con un candore che mi affascina, “Ma io
li trattavo come ragazzi normali e insegnavo con pazienza le mie materie. Poi glielo
chiedevo se sapevano come funzionasse il Parlamento, e molti di loro non lo sapevano,
allora io lo spiegavo in classe. Come fai a essere un extraparlamentare se non sai come
funziona il parlamento, gli chiedevo”.
Ogni tanto i ragazzi mi consigliavano di restare a casa la domenica e di non andare in centro. Capivo il perché solo guardando il telegiornale sere dopo…
Il più inquieto, qualche anno dopo mi sussurrò alle spalle, mentre ero al mercato:
Professoressa, non si giri, la volevo solo salutare, ma non si giri, ché mi stanno cercando.
Eh sì, poi so che fece il carcere…”
Adolescenza, il momento dei grandi ideali, sbagliati o giusti. Il bisogno di trovare e
dimostrare la propria forza, pur rischiando come i fiori troppo precoci della primavera.
Il bisogno di certezze e la necessità di metterle in discussione.
Credo che gli adolescenti di oggi, come quelli di tutte le generazioni passate, abbiamo
bisogno dell’attenzione e della cura del mondo adulto. Possiamo insegnare ed imparare
con loro, continuare a crescere con loro, e godere della loro magica energia.

Ho colto l’occasione di raccontarvi questo piccola storia, per introdurre un nuovo progetto
a cui parteciperò e in cui credo fortemente: Nei prossimi mesi rientrerò nelle scuole, ma questa volta non lo farò né nel ruolo di allievo né di genitore, bensì accompagnerò in diverse città italiane il tour legato al progetto “Storie d’acqua”.

Gli studenti assisteranno ad uno spettacolo, un format tra giornalismo e teatro ideato da
Pagliari, autore del documentario ‘Storie di Acqua’, in collaborazione con Sanpellegrino.
L’obiettivo sarà generare nei giovani la piena consapevolezza di quanto la risorsa acqua sia un bene prezioso, da preservare, invitandoli a riflettere sul rapporto distratto e superficiale che adulti e ragazzi hanno con l’ambiente; un’esortazione a farsi carico delle proprie responsabilità, tutelando ciò che la natura offre.
Questo tour è il cuore di una campagna di sensibilizzazione che durerà per tutto il 2013.
Le prime tappe in programma toccheranno anche altre città italiane dopo Milano al Liceo
Cremona: Firenze presso l’ISIS Leonardo Da Vinci proprio il 22 marzo in occasione della
Giornata Mondiale dell’Acqua, per poi arrivare a Roma il 16 aprile (Liceo Scientifico
Morgagni) e a Napoli il 16 maggio (Liceo Artistico SS Apostoli).

 

Da parte mia cercherò di amplificare la loro voce e i loro pensieri in rete condividendo i momenti più belli in diretta tramite i social usando l’hashtag #storiediacqua e racconterò i vari incontri nelle città italiane nella sezione del sito Il viaggio di Storie di Acqua.

 

 

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