La ricetta del marinaio Devetag

La Norvegia non è ancora lontana, vedo ancora tutta la sua luce e sento i suoni che mi hanno accompagnato, appena chiudo gli occhi:  il mare, le barche, i gabbiani sempre affamati.
Parlando con la mia amica Grazia Usai, ho scoperto che conservava la ricetta vicentina dello stoccafisso che le aveva dato Devetag, marinaio e cuoco di bordo. Ovviamente ho approfittato e l’ho fatta per Fior di Sapori e per voi.

Stoccafisso di Norvegia alla vicentina – per 4 persone

800 gr di Stoccafisso di Norvegia già ammollato
3 cipolle bianche
4 acciughe sott’olio
1 litro di latte
50 gr di parmigiano grattugiato
olio evo
1 cucchiaio di prezzemolo
alloro
pepe macinato
farina

Procedimento:
Tagliare a pezzi lo stoccafisso e infarinarli. Passare in padella, poco alla volta, con due cucchiai di burro e altri 3 di olio evo. Cuocere tre minuti per parte e adagiare in un tegame di cotto. In un’altra padella fare sciogliere nell’olio le acciughe e aggiungere le cipolle tagliate fini. Stufare a fuoco dolce, finché diventano trasparenti, senza bruciarle. Aggiungere nel tegame di cotto, le cipolle con le acciughe e il prezzemolo tritato. Versare il latte a filo fino a coprire completamente. Ultimare aggiungendo due foglie d’alloro e pepe. Evitare invece il sale di cui non c’è bisogno. Mettere in forno a 180° per almeno tre ore, finché tutto il latte si è assorbito. Poco prima dalla fine della cottura, spargere in superficie il parmigiano per ottenere una bella crosticina dorata.

Arrivare alle Lofoten

Finalmente arrivati, finalmente connessi. Partiti alle 11.20 da Milano, tappa a Copenaghen, dove avrei comprato dalla tazza di design che non ti scotta le dita, alle porcellane, alle calze alla Pippi calzelunghe.
Poi Oslo, poi Bodo con qualche trambusto di volo,e infine partamo alla volta di Svolvaer in mezzo a una bella tempesta di neve. A questo punto sono le 20.30 e buona parte del gruppo comincia ad accusare una leggera stanchezza. La hostess ci sorprende con una nuova destinazione: Leknes, causa troppo vento e furia per atterrare a Svolvaer. Realizziamo che per raggiungere Svolvaer ci vorrà un’altra oretta di bus. Balliamo un po’ come sulle montagne russe e poi atterriamo. Neve, vento che ti porta via, e montagne e mare. Tutto insieme: bellissimo.
Prendiamo il pulmann e arriviamo a destinazione. Sono le 23 e 30, ma l’umore è alto e la fame è profonda. Ci accoglie Anne-Grete, il tepore e la buona cucina:

Stoccafissouna zuppettina calda, salmone con un insalatina mista con germogli e frutti rossi deliziosa, e il tanto atteso stoccafisso con le patate al prezzemolo, le carote e una salsina delicata. Caffè, acquavite e poi nanna nelle nostre casette praticamente tra neve e acqua. Non vedo l’ora di vedere la luce, ma sono troppo stanca per fare l’alba. Buonanotte. Domani si va a pesca di merluzzi, non son cose che capitano tutti i giorni.

Alle isole Lofoten

23.55:Domani si parte. Ho finalmente preparato il trolley e recitato la preghierina perché domani me la facciano imbarcare. Sono stata bravissima: solo felpine tecniche calze da sci, dolcevitini e guantini. Peso 7kg. Non sembro neanche una meridionale del mondo che raggiunge il Polo Artico. Il resto del gruppo: Sandra SalernoAnnamaria SimoniniDavide Oltolini, per farmi preoccupare un po’, ha passato metà mattina a twittare su dimensioni e ripieni valigie, ma io che non ho avuto il tempo di sentirmi in colpa per non aver ancora pensato a nulla (certo, tranne quel bellissimo piumino tecnico viola bellissimo e in saldissimo a cui non ho saputo resistere)

me ne sono fatta un baffo e sono scappata a Firenze per Taste nella bella Stazione Leopolda a curiosare e a salutare amici produttori, giornalisti e blogger…


Adoro gli allestimenti con cui ogni anno Pitti Immagine ci allieta. Perché rendere bella una fiera si può. E le caraffe, i bicchieri colorati di Mario Luca Giusti sono sempre bellissimi. Sono l’unica a possedere una sua caraffa trasparente. Mi sono chiesta perché. Ogni volta che vedo quelle colorate, mi rode. Sissì, mi rode. E poi bicchieri, le bottiglie che sembrano di cristallo sospese sopra gli chef indaffarati.

 

Sempre per aria anche i cappelli da chef di Gandini Foodwear che oltre ai cappelli ha una linea d’abbigliamento elegantissima per chef sia dedicata alle donne che agli uomini. Non vi parlerò stasera di tutte le cosine buonissime che c’erano. Erano troppe, ho sonno e domani parto. Lo farò quando torno, chiaro. In compenso mi sono documentata su stoccafisso e baccalà “Dalla Norvegia con amore da secoli in Italia”. Intanto, se non volete aspettare la mia valigia di stoccafisso, potete, documentarvi su www.fiordisapori.it

 

San Valentino

Non ho mai amato la festa di San Valentino. La trovo melensa e commerciale. Ma io sono un po’ così: non amo dare i baci in pubblico e tutte le manifestazioni d’affetto senza la necessaria intimità. L’uomo che amo sostiene che è perché ho avuto dei problemi da piccola… e forse ha ragione.

Ho imparato molto tardi a  pronunciare senza pudore le due mitiche paroline (“Ti amo”) abbastanza ad alta voce affinché l’uomo che amo da quasi diciassette anni le sentisse, (sempre se abbastanza attento). Mi ha insegnato lui, che dire quelle due parole ogni tanto, e soprattutto quando in quel preciso momento lo pensi veramente, è importante e gratificante per chi ti ama.

Lo stesso uomo mi ha insegnato che piangere per commozione fa bene, e che no, gli altri non ti considereranno per questo un pezzetto di burro. Gli altri quelli giusti, chiaro.
Però questo San Valentino è un po’ diverso: ho realizzato che dopo tanti anni, per la prima volta, avrei fatto di nuovo un viaggio da sola, senza nessuno della mia attuale famiglia, è mi è sembrato strano. Per cinque minuti, giuro non di più, ho pensato che anche questo era un’evoluzione nel nostro rapporto. Poi ho gioito della mia prossima partenza e sono diventata la classica bambina euforica che aspetta di partire per la gita.
Dall’11 al 14 marzo sarò alle Isole Lofoten grazie a Norge che ha invitato Sandra Salerno, Anna Maria Simonini e moi in questo viaggio in un luogo meraviglioso alla scoperta della pesca del merluzzo e della sua lavorazione. Fotografare, bloggare, pescare, ridere, conoscere saranno le nostre attività. Chiaro che non vediamo l’ora, e che stiamo cercando l’adeguato abbigliamento per partire, da brave meridionali del mondo. Nel frattempo vi delizio con una ricetta che mi hanno girato le ragazze di Norge. Io inizio a tirare fuori dal congelatore la zucca dell’orto del nonno. Poi una promessa: conoscere i prodotti che mangiamo e imparare, o reimparare a cucinarli. (vedi il mio sospetto verso strani pesci con sospettosi nomi di fiumi cinesi)

Crema di zucca e patate con Stoccafisso di Norvegia
Tempo di prep: 30 minuti
Per 4 persone
Molto facile

Ingredienti
800 gr di Stoccafisso Norvegese
500 gr di zucca (o 6 carote)
1 cipolla
200 gr di patate
400 gr di acqua
100 gr di latte
30 gr di olio
sale, pepe

Preparazione
Pelate le patate e la zucca e tagliatele a pezzetti. Inserite all’interno di una pentola le verdure, ½ cipolla,
l’acqua, il sale e il latte. Fate cuocere a fuoco medio per 20 minuti. Quando gli ingredienti saranno teneri, frullateli con un mixer ad immersione. Pulite poi lo stoccafisso, ricavandone tanti bocconcini e rosolateli in una padella antiaderente con olio evo e cipolla.
Versate la crema nelle coppette, aggiungendo in superficie lo stoccafisso, condite con pepe macinato al momento, olio evo e servite.

Consiglio utile
Potete sostituire la zucca, se non è di stagione, con le carote. Il procedimento è il medesimo e il sapore sarà altrettanto delicato dal retrogusto dolce.