Master del fresco, Triglie alla livornese

Le triglie mi piacciono, nonostante siano famose per le spine. Hanno la faccia del pesce piccolo e serio, ma rivelano un sapore delicato e particolare, come spesso succede con quelli piccoli e seri in natura.

Al Master del Fresco di Sassuolo, me le sono fatte preparare da Stefano Zuin, formatore di Pam Panorama, con cui abbiamo parlato di freschezza, di ricette e di provenienza del pesce fresco a Sassuolo.
Stefano mi ha proposto uno dei modi più classici e anche uno dei più veloci per preparare le triglie: alla livornese con tanto buon sughetto che con qualche buona fetta di pane toscano, possono diventare un ottimo piatto unico.

 

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Olio pugliese Intini e ricette antiche: zuppa di legumi e cime di rapa

Amo l’olio d’oliva follemente, e tempo fa l’ho raccontato molto bene anche su un’altro post. Amo l’olio per come riesce ad esprimere la meravigliosa biodiversità italiana: ogni luogo con un suo microclima e un ulivo diverso, un sapore ed un profumo caratteristico, come il vino, il latte e molti altri prodotti della terra…
ulivo puglieseDopo aver passato qualche anno all’estero, sono tornata a metà anni ’90 in Italia e mi sono appassionata ad ogni suo paese, città e regione per ovvi motivi di bellezza e tradizione.
Ma c’è una regione che ho nel cuore più di altre, la regione che mi accoglie tutte le estati: la Puglia, dove trascorro un mese in riva al mare, nuotando, passeggiando sulla spiaggia e cucinando. Perché in questa terra mangiare è una cosa serissima, ed io per questo l’adoro. La spesa è sacrosanta e si possono passare ore a disquisire su dove si possa trovare la migliore mozzarella, il tarallo più buono, il pesce appena pescato o il macellaio perfetto. Per non parlare di quando ci si mette a cucinare e poi di quando si mangia..
Per farvi capire meglio vi suggerisco di leggere anche di me e delle amiche che facciamo i taralli.

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Visto che Buono e il social cooking

Mi vergogno sempre un pochino quando mi nominano un personaggio famoso ed io devo ammettere che no, non lo so, non conosco, non guardo la tivvù. In questo caso però, quando mi hanno chiamato per propormi la sfida in cucina sul sito Visto che Buono e mi hanno detto che il mio agguerrito sfidante sarebbe stato Dj Frank ho realizzato che in effetti non sento neanche la radio. Già, nell’epoca degli iPod e delle selezioni personalizzate, a me mancano quei bei radioloni gracchianti su cui smanettavamo negli anni ’80.

Adesso sto molto ai fornelli e ancor di più al computer, mi sono abituata ad andare su youtube e a cercarmi i miei pezzi preferiti. La radio però mi manca e l’energia di Frank nella mia cucina mi ha fatto venir la voglia di ricomprarla, secondo voi ne esistono ancora?

Torniamo alla nostra sfida, che aveva come tema I tempi flessibili: io ho preparato L’antipasto dell’emigrante piemontese composto dalle uova con la salsa tonnata, le zucchine alla menta e il peperone arrosto con la bagna caoda. Una roba da veri piemontesi emigrati che hanno voglia di riconoscersi nei sapori forti, con il vantaggio che sono tutte ricette abbastanza veloci.
Dj Frank invece, mi ha sfidato con il salmone al cartoccio con la salsa verde. (Giusto per darmi fastidio e rimanere in zona 😉

Se volete scoprire chi ha vinto guardate il video e scoprite le ricette! (ascoltando il blues che la regista mi ha dedicato)

Se volete potete lanciarvi anche voi in una sfida e, iscrivendovi al concorso di Visto che Sfida potrete trovarvi in un bel faccia a faccia con la mia amica e grande foodblogger Sandra Salerno di Un tocco di zenzero
Oppure divertirvi a vedere le altre sfide che sono state registrate con i blogger

p.s.
Non volete sapere chi ha vinto? 😉