La norvegia è vicina

Mi sembra ormai passato tanto tempo dal mio viaggio in Norvegia. Ripenso alla luce, al silenzio, ai paesaggi bianchi, grigio e azzurri. Agli occhi chiari delle persone che ho incontrato e che mi hanno trasmesso serenità, quella serenità che riesci ad avere quando ti senti perfettamente inserito nel tuo ambiente e nel tuo contesto, quando anche il freddo non ti urta e la natura intorno a te è in armonia.
Come avrete capito mi manca un po’ e non vedo l’ora di tornarci e portare le persone che amo, la mia famiglia. La cosa buffa è che qualche giorno fa (ed è da altrettanto tempo che volevo raccontarne) nelle mie corse milanesi, in bici tra un brainstorming in agenzia, una visita dal medico per la figlia, e delle cose da scrivere, mi sono imbattuta in un vero e proprio concerto di una famiglia norvegese che è stata in viaggio intorno al mondo per mesi. La più piccola, una vera cantante dalla voce grande, il viso piccolo e la treccia lunga.

 

Mezze maniche con peperoni, pomodorini e Salmone Norvegese

Tempo preparazione: 20 minutes

Mezze maniche con peperoni, pomodorini e Salmone Norvegese

Ingredienti

  • 400 gr di Salmone Norvegese fresco - 400 gr di mezze maniche - 100 gr di pomodorini pachino - 2 peperoni (uno giallo e uno rosso) - 1 cipolla bianca - olio evo - sale qb

Istruzioni

Pelate i peperoni con un pelapatate e tagliateli a brunoise (cubetti piccolissimi).

In una padella preparate un soffritto con cipolla bianca e fate rosolare i peperoni con i pomodorini tagliati in quattro. Fate cuocere a fuoco basso, aggiungendo eventualmente un mezzo mestolo di acqua. Dopo circa 10 minuti, unite il salmone a cubetti e terminate la cottura per altri 2-3 minuti.

Intanto in abbondante acqua salata cuocete la pasta, scolatela al dente e saltatela in padella.A piacimento terminate con una grattugiata di ricotta salata.

Infine per esaltare le verdure si possono aggiungere zucchine e melanzane.

http://www.paolasucato.it/2012/06/17/362/

Ho smesso di correre ed ho ascoltato. Mi sono emozionata e li ho filmati. Essere famiglia viaggiando per il mondo dev’essere un’esperienza incredibile. Un modo per scoprirsi a vicenda e conoscersi profondamente. Loro sono partiti dalla Norvegia ed io vorrei tornare.
Le ragazze di Norge devono aver sentito la mia nostalgia e mi hanno mandato una ricettina con il salmone norvegese. Io mi sono apparecchiata con la tovaglietta souvenir e mi sono seduta al sole a mangiare. In fondo tutti noi abbiamo bisogno di luce. E di musica, e di viaggio…

 

La ricetta del marinaio Devetag

La Norvegia non è ancora lontana, vedo ancora tutta la sua luce e sento i suoni che mi hanno accompagnato, appena chiudo gli occhi:  il mare, le barche, i gabbiani sempre affamati.
Parlando con la mia amica Grazia Usai, ho scoperto che conservava la ricetta vicentina dello stoccafisso che le aveva dato Devetag, marinaio e cuoco di bordo. Ovviamente ho approfittato e l’ho fatta per Fior di Sapori e per voi.

Stoccafisso di Norvegia alla vicentina – per 4 persone

800 gr di Stoccafisso di Norvegia già ammollato
3 cipolle bianche
4 acciughe sott’olio
1 litro di latte
50 gr di parmigiano grattugiato
olio evo
1 cucchiaio di prezzemolo
alloro
pepe macinato
farina

Procedimento:
Tagliare a pezzi lo stoccafisso e infarinarli. Passare in padella, poco alla volta, con due cucchiai di burro e altri 3 di olio evo. Cuocere tre minuti per parte e adagiare in un tegame di cotto. In un’altra padella fare sciogliere nell’olio le acciughe e aggiungere le cipolle tagliate fini. Stufare a fuoco dolce, finché diventano trasparenti, senza bruciarle. Aggiungere nel tegame di cotto, le cipolle con le acciughe e il prezzemolo tritato. Versare il latte a filo fino a coprire completamente. Ultimare aggiungendo due foglie d’alloro e pepe. Evitare invece il sale di cui non c’è bisogno. Mettere in forno a 180° per almeno tre ore, finché tutto il latte si è assorbito. Poco prima dalla fine della cottura, spargere in superficie il parmigiano per ottenere una bella crosticina dorata.

Arrivare alle Lofoten

Finalmente arrivati, finalmente connessi. Partiti alle 11.20 da Milano, tappa a Copenaghen, dove avrei comprato dalla tazza di design che non ti scotta le dita, alle porcellane, alle calze alla Pippi calzelunghe.
Poi Oslo, poi Bodo con qualche trambusto di volo,e infine partamo alla volta di Svolvaer in mezzo a una bella tempesta di neve. A questo punto sono le 20.30 e buona parte del gruppo comincia ad accusare una leggera stanchezza. La hostess ci sorprende con una nuova destinazione: Leknes, causa troppo vento e furia per atterrare a Svolvaer. Realizziamo che per raggiungere Svolvaer ci vorrà un’altra oretta di bus. Balliamo un po’ come sulle montagne russe e poi atterriamo. Neve, vento che ti porta via, e montagne e mare. Tutto insieme: bellissimo.
Prendiamo il pulmann e arriviamo a destinazione. Sono le 23 e 30, ma l’umore è alto e la fame è profonda. Ci accoglie Anne-Grete, il tepore e la buona cucina:

Stoccafissouna zuppettina calda, salmone con un insalatina mista con germogli e frutti rossi deliziosa, e il tanto atteso stoccafisso con le patate al prezzemolo, le carote e una salsina delicata. Caffè, acquavite e poi nanna nelle nostre casette praticamente tra neve e acqua. Non vedo l’ora di vedere la luce, ma sono troppo stanca per fare l’alba. Buonanotte. Domani si va a pesca di merluzzi, non son cose che capitano tutti i giorni.

Alle isole Lofoten

23.55:Domani si parte. Ho finalmente preparato il trolley e recitato la preghierina perché domani me la facciano imbarcare. Sono stata bravissima: solo felpine tecniche calze da sci, dolcevitini e guantini. Peso 7kg. Non sembro neanche una meridionale del mondo che raggiunge il Polo Artico. Il resto del gruppo: Sandra SalernoAnnamaria SimoniniDavide Oltolini, per farmi preoccupare un po’, ha passato metà mattina a twittare su dimensioni e ripieni valigie, ma io che non ho avuto il tempo di sentirmi in colpa per non aver ancora pensato a nulla (certo, tranne quel bellissimo piumino tecnico viola bellissimo e in saldissimo a cui non ho saputo resistere)

me ne sono fatta un baffo e sono scappata a Firenze per Taste nella bella Stazione Leopolda a curiosare e a salutare amici produttori, giornalisti e blogger…


Adoro gli allestimenti con cui ogni anno Pitti Immagine ci allieta. Perché rendere bella una fiera si può. E le caraffe, i bicchieri colorati di Mario Luca Giusti sono sempre bellissimi. Sono l’unica a possedere una sua caraffa trasparente. Mi sono chiesta perché. Ogni volta che vedo quelle colorate, mi rode. Sissì, mi rode. E poi bicchieri, le bottiglie che sembrano di cristallo sospese sopra gli chef indaffarati.

 

Sempre per aria anche i cappelli da chef di Gandini Foodwear che oltre ai cappelli ha una linea d’abbigliamento elegantissima per chef sia dedicata alle donne che agli uomini. Non vi parlerò stasera di tutte le cosine buonissime che c’erano. Erano troppe, ho sonno e domani parto. Lo farò quando torno, chiaro. In compenso mi sono documentata su stoccafisso e baccalà “Dalla Norvegia con amore da secoli in Italia”. Intanto, se non volete aspettare la mia valigia di stoccafisso, potete, documentarvi su www.fiordisapori.it