Viaggiare in Italia è buono e bello

Arda_esperienze Bistrot Fiorenzuola d'Arda

Io me li ricordo i viaggi in autostrada negli anni ’70, in partenza per le vacanze di luglio. Partivamo alle tre del mattino, in cinque e in una 127 rossa con i sedili abbassati per far stare tutte le valigie di un mese di mare, sotto noi bambini. Questo significava essere ben posizionati per guardare fuori e fare ciao ciao agli camionisti instancabili che rispondevano puntualmente al nostro saluto e agli ennemila bambini italiani e tedeschi, anch’essi provati dalla calura e annoiati dall’interminabile viaggio. Che poi, a ripensarci oggi, le destinazioni erano le vicinissime Toscana e riviera romagnola.
Ci si fermava poco e io guardavo con desiderio gli autogrill affollati, che mi apparivano come oasi fantastiche.

È passato tanto tempo, i viaggi sono cambiati, ma l’Italia resta il paese più bello del mondo, e non mi stancherò mai di dire che ci sono ancora luoghi bellissimi da scoprire e da valorizzare turisticamente parlando. Migliaia di prodotti che si portano dietro storie meravigliose e spesso secolari. Continua a leggere

Il privilegio di vivere in Italia

umbria

Stazione di Bologna. L’aria è ancora fredda come la panchina del binario su cui siedo.
“Siete di qui?” mi dice una signora dall’accento strano che non riesco ad identificare. “No sono di Milano” “Ah che bella Milano!” Lo penso anch’io che in bicicletta la scopro ogni giorno di più, ma m’incuriosisco: è raro sentirlo dire.
“Noi siamo di New York, ma stiamo andando a Urbino e qualche giorno fa abbiamo visitato Milano. Siamo stati così fortunati sa? Siamo addirittura riusciti a vedere il Cenacolo, aspettando solo un’ora. Su Internet no, non sono riuscita a prenotare, non funzionava, oppure diceva che era impossibile fino ad agosto!”

“Se riuscite, passate anche da Orvieto, è bellissima. Tutta l’Umbria è da vedere, e in questo periodo la vedrete verdissima, grazie alle pioggie che ci sono state” le dico…

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In Italia si mangia bene

In Italia si mangia bene, ma bisogna saperlo vedere, desiderarlo e raccontarlo. Questo ho imparato da piccolissima, quando pulivo le cozze sulla spiaggia con mio padre o mondavo le verdure in cucina, o ancora andavo a funghi con mio zio, che m’insegnava quali raccogliere. Non ho mai smesso di essere curiosa, e nei miei anni all’estero, ho provato la cucina dei luoghi che ho scoperto e rispettato, soprattutto quando i nuovi sapori rivelavano ingredienti nuovi e cultura antica. Ma c’è una cosa che credo sia decisamente legata alla mia italianità: la capacità di riconoscere la qualità, sono convinta che la maggior parte degli italiani abbia questa dote. Certo, meglio se rimarrà curioso e pronto a ricercare la qualità del cibo in ogni sua forma. Da un banco del pesce, al tavolo di una trattoria o in un magnifico ristorante stellato per un’esperienza unica.
Quando ieri mattina ho letto l’articolo di Stefano Bonilli che riportava le amare parole del Sottosegretario ai Beni Culturali pubblicate in un’intervista a Panorama, mi sono sentita ferita. Nel mio piccolissimo cerco di raccontare, su questo blog e altrove, il bello di quest’Italia che ha una cultura enogastronomica che ancora fa invidia al mondo intero, e che il mondo intero vuole visitare, conoscere, assaporare. Un paese così piccolo, ma così grande come dice Massimo Bottura, orgoglio dell’Italia che conosco.
Poi stasera ho letto la risposta di Elisia Menduni e lo Chef Niko Romito e mi sono sentita meglio.
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