Choco – Coffee N.Y. Cheesecake, la ricetta veloce con Fresco

Choco - Coffee N.Y. Cheesecake
Qualche tempo fa ho lavorato alla Scuola di Cucina di California Bakery, dove con un’attentissima e precisa Michela, la responsabile dei corsi, ho imparato le ricette dei dolci americani. Ho giocato in cucina con bambini super intraprendenti, amanti dei dolci e soprattutto desiderosi di apprendere.
In molti casi, rifiutavano totalmente l’aiuto dei genitori: ne ricordo una di soli due anni, con pochi capelli e il grembiulino che si slacciava e le arrivava ai piedi. Fiera di portare il suo cappello e che, se solo la tata avesse provato ad aiutarla per aggiustare il tiro, lei avrebbe cominciato ad urlare. Un giorno, la incontro a passeggio in Duomo e sulle spalle del padre, che ovviamente non mi conosce. La saluto e lei timidissima si mette le mani sugli occhi e ride, con conseguente stupore del padre.
Non voglio certo raccontarvi l’ennesima smielosa storia del “Fare una torta è una magia” però sostengo da sempre che insegnare a cucinare ad un bambino, vuol dire regalargli e regalarsi un ricordo per tutta la vita.
E con gli adulti non è molto diverso, mi sono felicemente incasinata tante volte, solo per il gusto di vedere l’espressione della persona a cui dicevo: “Ti faccio io la torta, qual è la tua preferita?” Continua a leggere

Diario di una ricetta, Rubacuori al cioccolato e amarena

Siamo arrivati alla fine di Diario di una ricetta per Caffarel e questa volta mi sono data alla pasticceria, pur sapendo di essere più brava nella panificazione. Sono convinta che in pasticceria la creatività debba per forza essere abbinata ad una grande esperienza e in qualche caso anche a delle competenze ingegneristiche. Penserete che scherzo, e invece no!
Preparare un pasticcino, vuol dire conoscere i pesi, le consistenze e agire con grande precisione. Per questo, quando mi capita di aver bisogno di un consiglio, chiamo sempre la mia amica Luisa, ingegnere meccanico con una passione enorme per i dolci. Ho chiesto a lei di verificare la possibilità del mio dolcetto: Cosa faccio Luisa? Cosa metto sopra il dolcetto al cioccolato, una chantilly all’amarena o una crema al burro?

Luisa ha una pazienza infinita e tutta la mia stima. Mi consiglia la crema al burro, a cui aggiungere il cacao… ma io da brava pasticciona aggiungo anche del cioccolato nero fuso. In effetti meno burroso, ma anche meno “sostenuto”, quindi vi dico già che conviene aspettare l’ultimo momento per decorare i dolcetti con la crema al burro e l’amarena…

Dolcetti al cioccolato
Ingredienti:
200 gr di cioccolato fondente Caffarel, 180 gr di burro, 3 uova fresche intere, 50 gr di panna fresca, 60 gr di zucchero, 100 gr di farina, 1/3 di una stecca di vaniglia

Preparazione:
In una ciotola capiente sciogliere il burro e la cioccolata a pezzetti, o a bagno maria o con qualche minuto in microonde a media potenza. Aggiungere la panna, lo zucchero e i semini della vaniglia. Mescolare bene e aggiungere un uovo alla volta, sempre mescolando. Per ultimo aggiungere la farina ben setacciata e finire mescolando per ottenere un composto ben amalgamato. Potete cuocere in una teglia quadrata, imburrata e infarinata  a 160° per 25 minuti, o se li avete, riempire dei piccoli stampi di silicone e cuocere per 15 minuti sempre a 160°

Formine di silicone

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Scuola del cioccolato Perugina e Museo

Mi sembra ieri, e invece è passato già più di un mese. La mia visita a Perugia allo stabilimento Perugina è stata come immaginavo una gran bella esperienza che voglio raccontarvi.

Stabilimento Perugina Continua a leggere

Caffarel: Diario di una ricetta

A fine ottobre ho avuto il piacere di visitare la fabbrica di Caffarel, ho scoperto tanto sul cioccolato, la sua storia e la  sua produzione. Il mitico Giandujotto è nei miei ricordi d’infanzia, ma la varietà delle proposte di Caffarel oggi è decisamente incredibile, soprattutto durante le feste.
Con  Caffarel e altre 5 foodblogger sono stata coinvolta nel #diariodiunaricetta

Immagineremo delle nuove ricette con il cioccolato e il cacao Caffarel e poi ovviamente le realizzeremo.
Qualche giorno fa mi è arrivata la cioccolata… credo che potrò sbizzarrirmi con tutte le mie possibili idee!

diario di una ricetta, Caffarel

Ho pensato a un pasticcino con una base di torta Luisa (tipo brownies) e poi ad uno strato di crema pannosa e poi un’amarena gocciolosa che scivola su tutto… Mi sembra semplice e buono: i dolci mi piacciono così 😉
Cosa ne pensate?

 

Arriva la Fiera del Rapulé

Castello di Calosso d'Asti

Castello di Calosso d'Asti

 

Calosso d’Asti è il mio paese. Il paese dove torno, il paese dove ritrovo angoli colorati e vigne che crescono con me. Non ci sono nati i miei genitori e neanche i miei nonni. Ma è il mio paese: l’ho scelto, e in fondo credo, che anche lui abbia scelto me. Cesare Pavese sosteneva che ognuno di noi ha bisogno di un paese in cui tornare per ritrovare sè stesso, ritrovare le persone che ti conoscono e che ti aiutano a riconoscerti.

 

 

Come ci sono capitata? Facile: la mia mamma trent’anni fa, si è risposata con Bruno, e con lui è andata a vivere alla Castagna, una piccola frazione di Calosso. Bruno ama questa terra e come pochi, non è scappato in città negli anni buoni, ma ha vissuto qualche decennio nella frazione di San Bovo, poi però non ha resistito a tornare nella stessa casa della sua infanzia, quando si è presentata la possibilità. Parliamo di qualche migliaio di metri di distanza, ma in un paese, pochi metri sono importanti, perché il legame con la terra è forte e non si dimentica.

Calosso è diventato il luogo, dove Bruno e mia mamma hanno accolto qualche mese della mia scapestrata adolescenza dove, dopo aver vendemmiato, mi toglievo gli stivali sporchi di terra umida e argillosa e scappavo in discoteca. Calosso è diventato il paese di mio marito, che un paese non lo ha mai avuto, perché troppo milanese nell’anima. È il paese delle mie figlie, dei loro mesi estivi, colmi di passeggiate in mezzo ai filari e di guardie nel pollaio per difendere le uova dalle gazze. È il paese di molti amici che si sono fatti adottare, dai suoi silenzi e dalle sue bontà.

Il Rapulè è un appuntamento autunnale, arrivato con successo alla sua 11° edizione, organizzato dall’Associazione Amici di Calosso a cui io non resisto. Un percorso enogastronomico che prende il nome dal Rapulin ‘d San Martin, ovvero il grappolino d’uva che durante la vendemmia è troppo acerbo, e che si raccoglie in questo periodo. Calosso apre tutte le sue porte: il suo castello, le sue case e le sue strade. Strade sempre troppo deserte durante l’anno, che si animano di calore, di profumi e di persone che scoprono le migliori tradizioni culinarie di questa terra, che ancora ha il gusto del Medioevo. E si scoprono i crutin di ogni casa, le cantine scavate nel tufo. Non perdetevi la più grande, La Crota ‘d Calos, dove l’accoglienza di Sebastiano e i piatti di Patrizia, vi avvicineranno alla tradizione più rigorosa e rassicurante. Quando, rallegrati e satolli uscirete dalla Crota, sedetevi al belvedere e godetevi le Langhe

Si accendono i fuochi, si cammina con il calice in mano e si degustano i vini dei produttori locali, a cui si stringono le mani. Se poi, siete meno timidi di loro, potrete farvi raccontare i loro racconti di vigna e di cantina…

A questo proposito, parliamo di ricette che amo.

Torta di nocciole e cioccolato

Tempo preparazione: 30 minutes

Tempo cottura: 40 minutes

Tempo totale: 1 hour, 10 minutes

Torta di nocciole e cioccolato

Ingredienti

  • 200 gr di nocciole Piemonte
  • 150 gr di cioccolato fondente
  • 175 gr di zucchero semolato
  • 5 uova
  • 100 gr di fecola di patate
  • 75 gr di burro

Istruzioni

Lavora in una ciotola capiente il burro morbido insieme allo zucchero ed ai tuorli, con una frusta elettrica o non, fino ad ottenere una miscela omogenea e cremosa. Trita le nocciole e grattugia il cioccolato, tenendoli separati. Incorpora un po' alla volta, la fecola di patate, le nocciole tritate ed il cioccolato. Quando il composto è ben amalgamato unire gli albumi montati a neve. Versare in una tortiera cm 24 ed a bordo alto, imburrata e infarinata. Cuocere a 160° per 30/40 minuti. Controlla la cottura con uno stecchino di legno, se uscirà pulito e asciutto, la torta è pronta, servila spolverata di zucchero a velo.

http://www.paolasucato.it/2011/10/14/arriva-la-fiera-del-rapule/